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Quattro ragazzine africane inventano il generatore elettrico che funziona a urina
La più giovane ha appena 14 anni, la più grande soli 15.
I loro nomi sono per noi assolutamente sconosciuti e ostici, in ogni caso Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin e Bello Eniola meritano di entrare a far parte della storia perché sono riuscite ad inventare, all'età in cui i ragazzini pensano giustamente solo al motorino e a divertirsi, un generatore d'energia elettrica che con un solo litro di pipì produce la carica per alimentare alcune lampadine per quasi sei ore.
Cresciute in un'area decisamente poco agiata e con a disposizione pochissime risorse, queste piccole geniali ragazzine, senza neppure essere ancora laureate, hanno di fatto aperto una nuova strada in ambito energetico che potrebbe trovare un'ampissimo sviluppo in futuro, non solo nel continente africano.
Nella fattispecie, il dispositivo separa l'idrogeno contenuto nelle urine e lo isola in modo che possa essere utilizzato come fonte di energia.
Detto in questo modo tutto appare estremamente semplice; in realtà non è così perché, innanzi tutto, per separare l'idrogeno è necessaria altra energia.
Secondo perché lo stoccaggio dell'idrogeno presenta ancora qualche problema in termini di sicurezza.
Ad ogni modo, si tratta di un'invenzione rivoluzionaria grazie alla quale le quattro ragazzine hanno letteralmente entusiasmato i visitatori di Maker Faire Africa, una vera e propria competizione che si svolge con cadenza annuale in Africa, e che noi ci auguriamo possa essere sviluppata su scala ben più ampia in un prossimo futuro.
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