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Anche se smettessimo oggi di buttarli in mare, ci vorrebbero secoli per smaltire i rifiuti gia' presenti
Secondo una nuova ricerca condotta da studiosi della Australian Research Council Centre of Excellence for Climate System Science, se anche oggi stesso riuscissimo a fare in modo di bloccare i rifiuti che finiscono in mare, ci vorrebbero comunque centinaia d'anni prima che la Natura riuscisse ad assorbire le quantità di immondizie (in particolare quelle a base di plastica) già riversate negli oceani.
Non solo: stando ai ricercatori non importa in quale parte del mondo i rifiuti sono gettati a mare perché una volta lì entrano in vere e proprie gigantesche spirali oceaniche che si muovono in continuazione.
Di quelle conosciute (sono ben 5, una per ciascuno dei principali bacini oceanici), la più famosa è la Great Pacific Garbage Patch un gigantesco accumulo di rifiuti galleggianti che si muove nell'Oceano Pacifico a circa 1.000 miglia al largo della costa della California.
Come se tutto questo non fosse già abbastanza preoccupante, il nuovo studio ha anche dimostrato che i giganteschi vortici oceanici finiscono per scambiarsi i rifiuti così che, anche se si smettesse di immetterne altri, è oggi quasi praticamente impossibile ripulire completamente i singoli mari e gli oceani dai rifiuti in plastica già riversati dall'uomo.
Ma le cattive notizie non finiscono qui: sembra, infatti, che sia in fase di formazione una sesta corrente di spazzatura nel Mare di Barents all'interno del Circolo Polare Artico.
Ma siccome si sta formando solo adesso e non sarà evidente se non nei prossimi cinquant'anni, dato poi che è impossibile attribuirne la responsabilità a un Paese piuttosto che ad un altro proprio per la capacità dei rifiuti di spostarsi da una corrente all'altra, è come se il problema non appartenesse a nessuno...
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Argomenti: rifiuti plastica, inquinamento mari, Great Pacific Garbage Patch, inquinamento plastica
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