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WWF e Google insieme per combattere il bracconaggio con sofisticati droni volanti
Il WWF ha annunciato che, grazie al contributo economico di 5 milioni di dollari stanziato da Google, entro la fine di quest'anno prenderanno servizio una coppia di piccoli aerei droni con lo scopo di monitorare alcune aree "sensibili" per segnalare la presenza di bracconieri.
Non è stato ancora comunicato dove la prima coppia di aerei senza pilota volerà, se in Africa o in Asia, ad ogni modo il WWF ha anche annunciato che entro il 2015 saranno operative altre tre coppie di droni.
Come altre volte abbiamo già detto, il commercio illegale di animali sta mettendo in ginocchio alcune specie, diverse delle quali sono oramai in via d'estinzione a causa di questa assurda attività dell'uomo.
Basta dire che, nonostante gli sforzi e i controlli per contrastare il bracconaggio, nel corso del 2012 solo in Sud Africa i cacciatori illegali hanno massacrato ben 668 rinoceronti.
Questo anche perché i delinquenti nel tempo si sono dotati di strategie e di sempre più sofisticate attrezzature ipertecnologiche che permettono loro di eludere i controlli e di operare anche in condizioni estreme come ad esempio di notte approfittando della totale assenza di luce.
Grazie agli aerei droni, silenziosi e in grado di volare e - soprattutto - di vedere anche nel buio più totale si spera dunque di poter contrastare questa orripilante attività illegale sperando anche che, ovviamente, i bracconieri non si dotino di altri strumenti con cui abbattere i droni, un'ipotesi non del tutto assurda vista che è tenuta in serie considerazione dai responsabili del progetto prima ancora che esso prenda il via.
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Argomenti: droni contro bracconaggio, aerei droni combattere bracconaggio, droni anti bracconaggio
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