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Una cittadina spagnola con le acque reflue produce anche biocarburante
Con ogni probabilità in pochi sanno dove si trovi il paese di Chiclana de la Frontera in Spagna.
Poco importa perché questa località è balzata alle cronache non per i suoi paesaggi mozzafiato o per le sue attrattive turistiche, ma perché è la prima cittadina al mondo in cui un impianto di depurazione delle acque reflue lavora in simbiosi con un impianto per la produzione di biocarburanti.
Denominato All-Gas il sistema è stato messo a punto dalla Aqualia, società iberica che, tra l'altro, è la terza più grande azienda privata al mondo di trattamento delle acque, ed è stato finanziato per tre quinti dall'Unione Europea.
Nella sostanza l'impianto sfrutta i liquami e il sole, che in questa zona della Penisola Iberica davvero non manca mai, per produrre una biomassa (ovvero un tipo di alga) dalla quale può essere prodotto un buon biocarburante.
Ad oggi l'impianto pilota ha prodotto il suo primo lotto di alghe, ma stando ai tecnici una volta a regime dovrebbe essere in grado di produrne tante per ottenere carburante sufficiente per alimentare duecento automobili.
Non solo: a trarne vantaggio da questo tipo di impianto anche l'intero processo di depurazione delle acque che sarebbe più economico di un convenzionale impianto di depurazione.
Unico inconveniente il fatto che per ottenere buone quantità di carburante (e rendere dunque profittevole l'investimento) è necessaria un'area di coltivazione delle alghe equivalente a circa dieci campi da calcio.
Ma non si tratta di un grande problema, almeno a Chiclana de la Frontera perché di terreni da poter sfruttare qui non mancano.
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Argomenti: trattamento acque reflue, biocarburanti acque reflue, Chiclana de la Frontera, impianto depurazione acque reflue
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