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Se non si ferma il bracconaggio, gli elefanti africani rischiano l'estinzione in 10 anni
Se non si ferma il bracconaggio, fra 10 anni la maggior parte degli elefanti africani sarà estinta.
È questo il tristo grido d'allarme che esce dalla Conferenza Internazionale sul traffico di animali selvatici che si è svolta a Londra e durante la quale i delegati di 46 Paesi e 11 organizzazioni internazionali intervenuti hanno convenuto che serve la tolleranza zero contro il fenomeno ed è necessario agire al più presto contro il vasto commercio mondiale che muove, ogni anno, miliardi e miliardi di dollari.
I numeri fanno spavento: in appena 10 anni il 62% degli elefanti nella savana africana è stato decimato, l'anno scorso solo in Sudafrica sono stati uccisi mille rinoceronti contro i tredici del 2007, mentre il numero di tigri allo stato selvatico in Asia è passato da 100 mila ad appena 3200 nel giro di 100 anni.
La conferenza è stata organizzata dal Governo britannico, col patrocinio del Principe Carlo che ha tenuto un lungo intervento proponendo misure molto forti contro chi minaccia gli animali selvatici chiedendo esplicitamente di trattare i bracconieri come i narcotrafficanti e i commercianti di armi.
Al termine del vertice è stata siglata un'intesa in cui i partecipanti sostengono il bando internazionale al commercio dell'avorio ricavato dagli elefanti e si impegnano a far rientrare il bracconaggio e il traffico di animali selvatici fra i reati gravi, secondo i termini della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale.
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Argomenti: estinzione elefanti africani, bracconaggio, commercio avorio, traffico illegale animali
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