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OGM: stop a mais e patate transgeniche nei campi italiani
In attesa di una normativa comunitaria che disciplini chiaramente la questione, la Conferenza delle Regioni ha scelto all'unanimità di fermare la coltivazione di organismi geneticamente modificati in Italia con l'importante invito ad esercitare la clausola di salvaguardia per vietare sul territorio nazionale la semina e la produzione della patata Amflora e del mais Mon810.
Con la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia l'Italia si unisce al crescente numero di Paesi europei come Austria, Ungheria, Lussemburgo, Grecia, Francia e Germania che hanno già vietato il mais Mon810, mentre con il medesimo mezzo giuridico per ora l'Austria, l'Ungheria ed il Lussemburgo hanno vietato, altresì, la patata Amflora.
Così, dopo il divieto posto anche in Germania, si sono ridotti a soli sei, su ventisette, i Paesi Europei dove si coltivano organismi geneticamente modificati (OGM) con un drastico crollo del 12% delle semine a dimostrazione, secondo una nota della Coldiretti, "che nel coltivare prodotti transgenici non c'è neanche convenienza economica. Il futuro della nostra agricoltura sarà nell'essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema è non farsi copiare le nostre eccellenze e non replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato".
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Argomenti: alimentazione biologica, alimenti biologici, prodotti biologici, bio, agricoltura biologica, ecologia, ambiente, km zero, ogm
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