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Impronta ecologica a tavola: quanto speco di energia a mangiare come gli italiani!
Secondo un'ipotesi presentata nel Living Planet Report 2010 del WWF, se in tutto il mondo si mangiasse come gli italiani, anche producendo il 95% di energia da fonti rinnovabili, sarebbe necessario un secondo Pianeta per riuscire a soddisfare tutti i consumi di risorse naturali. Questo significherebbe che la dieta e l'approvvigionamento di energia saranno dei punti fondamentali per determinare l'impronta ecologica dell'uomo sul Pianeta.
Basti pensare che la dieta italiana ha una media di 3.685 calorie, mentre, ad esempio, quella della Malesia arriva a 2.863 di media. Inoltre, la nostra dieta è composta di un 21% di carne e prodotti caseari, contro un 12% della dieta malese.
L'altro fattore importante da tenere in considerazione è l'approvvigionamento e il risultato è che nella partita della sopravvivenza delle risorse natura del Pianeta, la Malesia batte sicuramente l'Italia. Inoltre, sempre nel rapporto presentato si fa presente che se si considera una popolazione globale di 9,2 miliardi di persone per il 2050 e tutti mangiassero in stile malese, l'impronta ecologica arriverebbe a consumare 1,3 Pianeti, mentre se scegliessero la dieta dello stivale, sarebbero necessari quasi due Pianeti.
Quindi la sfida non sarà solo l'uso dei terreni per cibo, carburante, fibre e biomateriali, ma si dovrà considerare anche la dieta e gli investimenti di lungo termine per aumentare la biocapacità, cioè l'area necessaria a fornire le risorse primarie e la sua capacità di produzione, oltre alla cattura di emissioni di gas serra.
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Argomenti: alimentazione biologica, alimenti biologici, prodotti biologici, bio, agricoltura biologica, ecologia, ambiente, km zero, ogm
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