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Scenari futuri: ecco come i cambiamenti climatici avranno impatto sul Polo Nord
Provate a immaginare la vasta tundra in Alaska e in Canada che lascia il posto ad alberi, arbusti e piante tipiche di climi più meridionali.
Non solo: immaginate cambiamenti simili in gran parte dell'Europa orientale, dell'Asia settentrionale e della Scandinavia.
Poi immaginate i perenni ghiacci della Groenlandia ritirarsi e sparire.
Purtroppo non è solo un gioco d'immaginazione: un team di ricercatori dell'Università americana Nebraska-Lincoln insieme a climatologi sudcoreani ha, infatti, analizzato 16 modelli climatici globali del periodo compreso tra il 1950 e il 2099, combinando poi questi dati con più di 100 anni di informazioni sul clima, per valutare gli effetti che il cambiamento climatico potrebbe avere sulla regione Artica all'inizio del prossimo secolo.
Sulla base delle proiezioni scientifiche, lo studio rivela che le aree dell'Artico, ora dominato da tipi di clima polare e sub-polare, si ridurrà drasticamente per fare posto a climi più temperati e che, entro il 2099, questi cambiamenti potrebbero arrivare a interessare fino a metà del Polo Nord e questo in relazione a quanto avverrà sul Pianeta per quanto concerne l'aumento dei gas serra.
Se così dovesse essere si innescherebbe un processo per certi aspetti irreversibile: "L'espansione della vegetazione al Polo - ha detto Song Feng, principale ricercatore dello studio - può amplificare il riscaldamento globale perché le nuove aree verdi riducono la riflettività della superficie con il conseguente ulteriore riscaldamento dell'Artico. Non solo: l'espansione della vegetazione avrà conseguenze anche sulla fauna selvatica e sulle popolazioni residenti".
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Argomenti: ecologia, ambiente, sostenibilità, energie rinnovabili, risparmio energetico, edilizia sostenibile, fotovoltaico, biomasse, impronta ecologica
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