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Anche la televisione, Internet e i videogiochi tra i pericoli per la biodiversità
A lanciare l'allarme Ahmed Djoghlaf, Segretario Esecutivo delle Nazioni Unite per la diversità biologica, il quale afferma che il fascino dei giovani per la televisione, Internet, i videogames e le altre forme d'intrattenimento virtuale sta rendendo sempre più difficile proteggere la biodiversità del pianeta.
Il motivo? Perché molti giovani non entrano mai in contatto con la natura, così che non possono capire il valore della protezione degli ecosistemi e delle specie.
"I nostri figli stanno dietro solo ai loro computer, ai loro sms, ai loro videogiochi e guardano solo la televisione, vivono in un mondo virtuale e per questo hanno bisogno di ri-connettersi con la natura", ha detto Djoghlaf in occasione del recente Forum sulla Biodiversità svoltosi a Manila.
E ha anche aggiunto: "I giovani non sanno come una patata si coltiva, la vedono semplicemente come un prodotto su uno scaffale del supermercato".
Ad avvalorare questa triste tendenza alcune ricerche secondo le quali nei Paesi sviluppati il 95% dei bambini passano il loro tempo libero solo davanti alla TV o al computer, e solo un 5% lo passa all'aperto.
In buona sostanza ciò che Djoghlaf ha voluto affermare è che è proprio la mancanza di educazione una delle più pericolose minacce per la conservazione del patrimonio naturale.
"Come si può proteggere qualcosa che non si conosce? Come si può proteggere qualcosa che non si è mai visto?" ha chiesto citando un sondaggio condotto in Europa nel 2009 secondo il quale il 60% della popolazione non conosce il significato della parola "biodiversità".
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Argomenti: ecologia, ambiente, sostenibilità, energie rinnovabili, risparmio energetico, edilizia sostenibile, fotovoltaico, biomasse, impronta ecologica
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