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Una lampada da 50 watt con acqua, ammoniaca, sale e una bottiglia di plastica
Almeno un migliaio di case ubicate nei pressi della discarica ex Payatas a Quezon City (nelle Filippine) sono state coinvolte in un progetto di risparmio energetico nel quale vengono utilizzate bottiglie di plastica come fonte di luce diurna all'interno delle abitazioni.
Isang Litrong Liwanag (ovvero: un litro di luce, è questo il nome dell'iniziativa) vede impegnato in prima linea Illac Diaz, un ricco benefattore del Paese asiatico che è anche a capo dell'organizzazione non governativa My Shelter Foundation che aiuta le popolazioni locali.
Il progetto consiste nel trasformare le bottiglie di plastica in vere e proprie lampadine che assorbono la luce solare e la distribuiscono all'interno di una casa.
Queste "lampade solari" sono comuni bottiglie che vengono fissate a sottili fogli di metallo ondulato, con il collo della bottiglia rivolto verso il sole e la metà inferiore che entra il casa e che vengono riempite con una soluzione a base di candeggina, acqua e sale.
Il risultato è incredibile: quando la luce del sole colpisce la bottiglia, la luce viene rifratta dall'acqua mentre la candeggina funge da amplificatore della luce stessa tanto che, a seconda delle giornate, la luminescenza prodotta da ciascuna bottiglia può arrivare a quasi 50 watt.
Diaz spera di riuscire a replicare il progetto anche in altri luoghi nelle Filippine, in particolare nelle comunità che non sono ancora collegate alla rete elettrica.
Il beneficio poi non è solo quello energetico, ma anche ambientale visto che, in questo modo, si possono risparmiare alle discariche parecchie tonnellate di bottiglie che, purtroppo, in quel Paese non vengono riciclate.
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Argomenti: riciclo bottiglie plastica, illuminazione bottiglie plastica, riciclare bottiglie PET
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