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Un nuovo materiale rende piu' sostenibili le infrastrutture marine artificiali
Considerato il sempre maggior sfruttamento dei litorali e delle zone costiere del nostro Pianeta, urbanizzazione e colonizzazione che non vanno assolutamente d'accordo col mondo marino e con la biodiversità sempre più spesso messa in pericolo dall'uomo, i biologi Shimrit Perkol-Finkel e Ido Sella, del SeArc Ecological Marine Consulting di Israele, hanno inventato una serie di blocchi modulari con cui si possono costruire infrastrutture artificiali (come, ad esempio, i porti, i moli o i frangiflutti) che non alterano l'equilibrio dell'ecosistema marino.
Il segreto sta nel materiale utilizzato, l'ECOncrete, un prodotto ecologico che consente ai moduli prefabbricati di avere un ph inferiore ai comuni blocchi di cemento e che permette un maggiore accumulo di depositi di carbonato di calcio, depositi che stimolano la colonizzazione e la crescita di piccoli organismi marini.
La struttura della superficie delle strutture in ECOncrete è, poi, più porosa e meno liscia del comune cemento, così che i blocchi stessi forniscono un ambiente ideale per gli organismi marini.
In buona sostanza, queste strutture riescono a simulare le barriere coralline e gli habitat costieri rocciosi, senza per questo rendere meno efficienti o sicure le infrastrutture erette dall'uomo lungo i litorali costieri.
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Argomenti: infrastrutture marine ecologiche, simulazione barriera corallina, Econcrete, salvaguardia habitat
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