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Le emissioni di CO2 della Cina hanno raggiunto quelle (per abitante) dell'Italia
Nonostante la Cina abbia raddoppiato la sua capacità di produzione di energia pulita per il sesto anno consecutivo, le emissioni di CO2 del paese asiatico continuano ad aumentare in relazione alla sua costante e velocissima crescita industriale.
A confermarlo lo studio Longterm Trends in Global CO2 Emissions della Commissione Europea che ha analizzato il periodo compreso tra il 1990 (anno della firma del Protocollo di Kyoto) e il 2010, un lasso di tempo di vent'anni durante i quali in Cina sono aumentate tutte le forme di produzione di energia, comprese quelle rinnovabili che però hanno continuato a crescere meno rispetto al gas e al carbone.
Al tempo stesso è aumentata la produzione di acciaio (+11,6%) e di cemento (15,1%) che, si sa, sono prodotti industriali con una notevole impronta di carbonio.
Tutto questo ha fatto, dunque, sì che in Cina le emissioni medie di CO2 pro capite siano cresciute sino a raggiungere ora quelle dell'Italia.
In particolare i cinesi sono passati da 2,2 del 1990 a 6,8 tonnellate per abitante nel 2010, mentre nello stesso periodo nell'Unione Europea si è scesi da 9,1 a 7,9 tonnellate pro capite.
Ma al di là dei dati pro capite, quello che preoccupa di più è il numero complessivo della popolazione cinese che ha già superato gli 1,3 miliardi di persone...
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Argomenti: impronta carbonio, paesi maggiormente inquinanti, Cina, emissioni CO2
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