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Scienziati USA elaborano un modello matematico per misurare esattamente le emissioni di Co2
Fino ad oggi è sempre stato molto complicato, tra le varie nazioni del Pianeta, non solo negoziare un accordo internazionale per la riduzione delle emissioni di Co2, ma anche (e soprattutto) verificare se gli impegni assunti siano stati effettivamente raggiunti e rispettati visto che i dati e le informazioni sono fornite dagli stessi Governi.
Sostanzialmente il problema sta proprio in questo e cioè nel fatto che non esiste alcun organismo "al di sopra delle parti" legittimato a vigilare e a verificare la veridicità delle autodichiarazioni fornite.
Una questione delicata che è stata in parte il pomo della discordia per Stati Uniti e Cina nei colloqui dello scorso anno a Cancun in Messico.
Ed è anche per questo motivo che, alla fine, le Nazioni Unite si sono decise per elaborare un sistema mondiale di monitoraggio prendendo ad esempio ciò che un team di scienziati dell'Università dello Utah (Stati Uniti) e del centro Nazionale per le Ricerche, con un finanziamento del Governo Centrale Americano sono riusciti a calcolare ovvero misurare con esattezza il livello di emissioni di Co2 di Salt Lake City incrociando i dati ricavati da stazioni meteo distribuite sul territorio fin dal 2002 e dalle diverse situazioni meteo registrate nell'area mediante un modello matematico.
È stata poi collocata a terra una rete di sensori che hanno misurato l'effettiva emissione di Co2 nell'atmosfera.
Il risultato è stato che la divergenza tra il dato elaborato dal modello matematico e quello ricavato dai sensori differisce del 15%, un'approssimazione accettabile per avere un valore di misura delle emissioni, indipendente e sovranazionale.
Ora resta solo da capire se davvero proprio tutti i Paesi decideranno di adottare questo sistema di misurazione oppure ci sarà qualcuno che continuerà ad ostacolare - sempre e comunque - la tutela del Pianeta...
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Argomenti: calcolo Co2, modello matematico calcolo Co2, emissioni Co2
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