Nonostante il progresso tecnologico il chilometraggio delle auto rimane ancora troppo basso
Nonostante che tra il 1980 e il 2006, l'efficienza dei motori delle automobili sia aumentata di quasi il 60%, stando allo studio condotto negli Stati Uniti da Christopher Knittel, economista presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), il numero dei chilometri percorsi con un litro di carburante è ancora molto basso rispetto a quanto si potrebbe effettivamente ottenere con i progressi tecnologici ottenuti dai costruttori di auto.
Il problema sta nei motori più performanti, ma anche più potenti che non sempre vengono utilizzati dai possessori in modo "intelligente" .
Fatto sta che, se si considerano anche questi fattori, il progresso in termini di efficienza scende ad appena il 15%.
"In generale i produttori di automobili - afferma Knittel - danno ai consumatori quello che vogliono, ovvero se i prezzi del carburante sono bassi, i consumatori preferiscono automobili grandi, potenti e veloci" .
Knittel ha anche appurato che negli Stati Uniti tra il 1980 e il 2004, il prezzo della benzina, al netto dell'inflazione, è calato del 30%.
Al tempo stesso il parco auto che nel 1980 era composto solo per il 20% da autocarri leggeri, ventiquattro anni dopo, anche con l'avvento degli assetati SUV, ha raggiunto quota 51%.
Che fare dunque? Knittel ha una sua teoria: "Quando si tratta di cambiamenti climatici, se si lasciano le persone da sole è quasi impossibile ottenere risultati concreti. Morale: i governi debbono intervenire in questo senso disincentivando questi consumi, magari anche introducendo tasse sui carburanti".
Ma allora qui in Italia, con quello che costa la benzina (e il gasolio) e quello che si prende lo Stato fra tasse e accise varie, siamo all'avanguardia! |